Borgia

Scopri insieme a noi Borgia,l’antico villaggio di Palagorio, una storia iniziata prima della Magna Grecia e che prosegue fino ai giorni nostri, ricca di una una tradizione agricola di cui il territorio conserva traccia.

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Il viaggio nei meandri della storia della terra di Calabria non smette mai di affascinare, soprattutto per i colpi di scena che esso riesce a regalare ogni volta che si approfondisce lo studio e la ricerca del passato millenario di questo misconosciuto lembo dell’estremo sud Italia. Oggi parliamo di un’altra antica cittadina del versante ionico, Borgia. Essa è situata su una collina a 341 m s.l.m. a circa 27 km di distanza dal capoluogo. La sua origine è stata collegata alle sorti di Skilletion, la romana Scolacium, i cui resti si trovano sulla costa, nella località detta Roccelletta, che è parte del Comune di Borgia. Secondo la tesi prevalsa finora, il casale di Borgia sarebbe nato ad opera degli abitanti di Scolacium che, messi in fuga dalle incursioni piratesche e dalla malaria, avrebbero trovato rifugio sulle alture.

Ma recenti studi hanno messo in luce una nuova ipotesi secondo la quale le origini di Borgia risalirebbero ad un periodo antecedente la fondazione di Skilletion. Secondo gli esperti, quando i greci sbarcarono sulla costa ionica, intorno al VII-VI secolo a.C., sulle colline che dominavano il golfo di Squillace, esisteva già una popolazione dedita all’allevamento e alla pastorizia. I greci chiamarono il loro villaggio “Palagorio” (“orio”: villaggio; “pala”: anteriore alla loro venuta). È molto probabile che nel villaggio di Palagorio siano confluite le genti in fuga da Scolacium in cerca di riparo nell’entroterra e questo nuovo insediamento permise al villaggio di potenziarsi ed estendersi, ma non al punto di lasciarci testimonianze della sua esistenza.

Uno dei motivi per cui oggi non esistono tracce di Palagorio antico è legato al fatto che i suoi abitanti condussero una vita primitiva, le loro abitazioni erano costruite in legno ed essi possedevano un basso livello culturale, sul quale inevitabilmente prevalse la colonizzazione romana. Ma c’è di più. Nel 1518 il villaggio fu quasi completamente distrutto da un’incursione di pirati turchi, che provocò ingenti danni, stravolgendo la sua struttura.

Il principe di Squillace Giovan Battista Borgia concesse ai cittadini di ricostruire il borgo in un’altra area e pretese che il casale fosse chiamato Borgia e adorasse come Santo Patrono San Giovanni Battista. Nonostante la fondazione del nuovo casale, alcuni cittadini decisero di restare nel vecchio sito. Questo fece infuriare il principe, il quale in occasione di una seconda incursione piratesca (forse decisa da lui stesso), per punire la loro cocciutaggine, allestì in piazza un pubblico tribunale, condannandoli a morte e giustiziando anche dei bambini. Il villaggio fu incendiato e saccheggiato dai pirati e scomparve per sempre. Nel 1755 Borgia venne staccata da Squillace e fu data in feudo alla famiglia De Gregorio. Nel 1783 il casale venne completamente raso al suolo dal terribile sisma che sconvolse tutta la Calabria, tanto che si rese necessario riedificarlo in un altro luogo. Si decise di collocarlo nel sito detto “Le Crocelle” e il progetto della pianta cittadina fu affidato all’architetto V. Ferraresi.

Egli si attenne alle nuove idee illuministiche del periodo, senza però trascurare suggestione dell’impianto urbanistico romano basato sugli assi ortogonali (Cardo e Decumano), codificato da Vitruvio nel De Architectura e alla concezione urbanistica greca introdotta nel V sec. a.C. da Ippodamo di Mileto.Il risultato è un’impostazione urbanistica che ancora oggi viene presa come modello e viene studiata spesso nelle università, nei corsi di urbanistica, come esempio da seguire per la costruzione di un moderno centro urbano. Oggi, Borgia è attraversata da strade parallele e regolari, con i suoi due principali viali: Corso Mazzini e Corso Matteotti. Il cuore del suo centro storico è impreziosito da palazzi nobiliari, antiche chiese, sculture e monumenti che ne raccontano la storia con la particolarità dei loro tratti. Tra i palazzi storici segnaliamo quello che ospita la sede del Comune, risalente agli anni successivi i terremoti del 1905 e del 1908.

Degni di nota sono poi Palazzo Calogero e Palazzo Mazza, risalenti rispettivamente a fine ‘800 e inizio ‘900 e fatti costruire dalle famiglie nobiliari di cui portano il nome. Molto suggestiva è Casa Massara, un palazzo immerso nel verde il cui nucleo originario apparteneva alla baronessa di Badolato, Maria Enrichetta Scoppa. Ampliato e restaurato, l’edifico ha ospitato per un periodo l’ Istituto dei Salesiani. Di grande interesse e fascino sono Villa Pertini, piazza del Popolo e Piazza Ortona, che ospita il duomo cittadino, dedicato a San Giovanni Battista e risalente al 1852 e il monumento ai caduti.

A caratterizzare la campagna che circonda il centro urbano di Borgia, ci sono i numerosi casali, appartenuti a ricchi proprietari terrieri ed oggi testimonianza della vocazione agraria di questo territorio. Essi risalgono ad un’epoca compresa tra la fine del XVIII e l’inizio del XX secolo. Un altro tratto peculiare di questi territori è poi la presenza di icone religiose ( in dialetto locale cuanuli ) lungo le principali strade interpoderali che attraversano le campagne. L’ edificazione di queste piccole edicole in pietra, che ospitano le effigi di Santi o della Madonna, si riallaccia alla cultura bizantina e assume vari significati: dall’invocazione di protezione per i viandanti a quello di rito propiziatorio, per un raccolto abbondante, animali sani e fertili e per la protezione della famiglia del contadino.

Occorre poi fare un cenno ai mulini, le affascinanti strutture pre-industriali rintracciabili nelle aree di campagna intorno al centro abitato. Usati per la macinazione di grano, orzo, ceci, olive, essi erano costruiti in modo da sfruttare la forza dei corsi d’acqua per tale scopo. I mulini che si trovano nell’area del Comune di Borgia sono in tutto 7 e probabilmente risalgono al periodo a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo.

In località S. Fantino, infine, i resti di un antico monastero basiliano fanno riemergere prepotentemente frammenti della millenaria storia di questi luoghi. Alcuni scavi hanno anche portato alla luce numerosissimi relitti archeologici, che testimonierebbero anche la presenza di un insediamento di case sparse, legato alla presenza del cenobio.

di Angela Rubino | 16 novembre 2016

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