Stalettì

Inizia un viaggio insieme a noi a Stalettì e nel suo vasto territorio costellato dalla presenza di varie tracce rupestri che ne fanno insieme alla presenza di luoghi legati alla vita di Cassiodoro uno dei luoghi di maggiore interesse della Calabria altomedievale.

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Il borgo di Stalettì sorge a 382 m. s.l.m. in provincia di Catanzaro, è situato alle spalle del promontorio noto come “Coscia di Stalettì” proteso nel Golfo di Squillace. Il panorama di cui vanta abbraccia un tratto costiero molto vasto che va da Crotone a punta Stilo. Tutto il territorio di Stalettì è costellato dalla presenza di varie tracce rupestri che ne fanno insieme alla presenza di luoghi legati alla vita di Cassiodoro uno dei luoghi di maggiore interesse della Calabria altomedievale.

Si crede che il borgo deve la sua fondazione a un gruppo di profughi della città di Lissitania, in seguito a una devastazione saracena. C’è però da evidenziare la presenza di reperti archeologici già da epoca romana, prima fra tutti quella della cosidetta “Via Grande”. Si tratta di una strada romana che collega la costa al borgo, lungo la quale sono visibili resti di una fornace e di una torre di guardia. Sembra infatti che il territorio vantava la presenza di numerose torri di difesa che sono andate ormai perdute.

Al periodo bizantino e al sistema di difesa della costa, sembrano invece appartenere i ruderi di un complesso fortificato presenti nelle colline di Copanello di Stalettì, in localià Santa Maria del Mare.

La storia feudale di Stalettì è legata a quella della vicina Squillace. Nel XVII secolo fu oggetto di duri attacchi da parte dei turchi. Subì poi , così come molti comuni nella zona, pesantisimi danni in seguito al terremoto della seconda metà del settecento. Ne sono testimonianza i resti della "Chiesa Madre" del secolo XV crollata durante il terribile terremoto. Diventò comune autonomo nel 1811.

Addentrata per le vie del borgo sorge la Chiesa dell’Immacolata, edficata nel XVIII secolo, presenta la caratteristica di avere una struttura in pietra lavorata, caratteristica che la legherebbe alle maestranze provenienti da Serra San Bruno. Adiacente alla chiesa dell’Immacolata sorge anche la Chiesa del Rosario, che sebbene abbia una datazione antecendente è stata ripresa in uno stile ottocentesco.

Ai margini meridionali dell’abitato sorge il santuario di San Gregorio, costuito nel XVI secolo, sui resti di un antico cenobio italo-greco del XI secolo dove si concentrava la vita monastica del borgo. Danneggiato dal terremoto del 1783, dopo vari lavori di riadattamento e di restauro, è diventato un convento dei Francescani Minori. Custodisce al suo interno, sotto l'altare maggiore, le reliquie del Santo Patrono approdate, secondo tradizione, presso la grotta di San Gregorio presso la spiaggia di Caminia.

Nel territorio di Stalettì rientrano anche le vasche di Cassiodoro, le tracce di una struttura per l’allevamento dei pesci, dove secondo alcuni autori antichi era localizzata una villa degli Aurelii, possedimento della famiglia di Cassiodoro che risalirebbe a un epoca romano-imperiale. A poca distanza posizionata su una scogliera sorge poi la chiesetta bizantina di S. Martino risalente al VI secolo.

Percorrendo la costa poi si giunge alla bellissima spiaggia di Caminia, sicuramente una delle più belle spiagge della costa se non dell’intera Calabria. Oltre ad essere una gettonata metà balneare estiva, nelle vicinanza della spiaggia sorge la già citata grotta di San Gregorio, e di ben più recente scoperta la Chiesetta di Panaja di probabile origine bizantina.

di Nicola Romeo Arena | 19 febbraio 2018

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