Siderno

Scopri insieme a noi Siderno con il suo antico borgo collinare e il suo nucleo moderno situato nella zona costiera lungo la costa ionica calabrese e più precisamente sulla Riviera dei Gelsomini.

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Un’altra affascinante storia che riguarda la costa ionica calabrese e più precisamente la Riviera dei Gelsomini, è quella di Siderno, con il suo antico borgo collinare e il suo nucleo moderno situato nella zona costiera. L’origine del suo nome potrebbe essere legata alla famiglia Siderones o derivare dal greco Sideros, con riferimento al rione dell’antica Locri dove si trovavano le fonderie.

Alcuni storici ritengono che su questo litorale in provincia di Reggio Calabria, bagnato dal mar Ionio e famoso per la coltivazione del gelsomino, i cui fiori venivano esportati in Francia per la produzione di profumi, esistesse nell’VIII – VI secolo a.C., una colonia greca. Questa ipotesi è sostenuta da alcuni ritrovamenti archeologici avvenuti in zona. Tra questi la parte superiore di una statua greca, ritrovata in contrada Salvi; parte di una colonna granitica di periodo romano, che forse faceva parte di un’antica villa situata in contrada Randazzo e poi altri reperti, tra cui tombe e manufatti che si trovavano nei pressi del fiume Novito.

Ad ogni modo, per ritrovare il nome di Siderno su documenti ufficiali, si è dovuto attendere fino al 1220, quando esso comparve in alcuni atti di età sveva. A partire dal 1250, Siderno divenne uno dei possedimenti dei Conti Ruffo di Catanzaro, per poi rientrare sotto il dominio di altri feudatari. Solo nel 1811, dopo alterne vicende, la cittadina riuscì ad ottenere la propria autonomia.

Per quanto riguarda la zona costiera, il suo popolamento iniziò con il processo di ricostruzione che fece seguito alla grande distruzione provocata dal terribile sisma del 1783, che mise in ginocchio l’intera regione. Da allora iniziò il graduale sviluppo del litorale, che divenne un importante polo commerciale. L’area in prossimità della costa si chiamava Marina di Sidéroni ed era popolata da due differenti tipologie di raggruppamenti: i pescatori, che abitavano le zone intorno alla Torre e alla cappella di Porto Salvo e gli agricoltori che animavano la zona detta “Circhetto”. Tra il XVII e il XVIII secolo il porto di Siderno conobbe un grande sviluppo e divenne uno degli scali più importanti del Sud Italia, al punto che numerosi imprenditori provenienti non solo dalla costa tirrenica, ma anche dalla Sicilia e dalla Campania, decisero di impiantarvi delle attività. Un fatto degno di nota è la creazione, nella Marina di Siderno, di una modernissima industria nella metà del XVIII secolo, forse addirittura in anticipo rispetto alla “rivoluzione industriale”. Si trattava di una fabbrica che produceva salnitro, materia prima della polvere da sparo. Infine, a partire dal 1869, Siderno Marina ospitò la sede dell’amministrazione comunale, che fino a quel momento era stata a Siderno superiore.

Siderno è ricca di chiese, palazzi nobiliari, monumenti ed antiche strutture architettoniche di natura militare che contribuiscono a donare grande fascino al suo abitato.

Nel cuore della Marina, in prossimità del sito sul quale sorgeva l’antica chiesa, si trova la chiesa di Portosalvo, con accanto il suo caratteristico campanile, alto 33 metri e dotato di quattro campane. Ognuna di esse è un simbolo: quella a nord rappresenta la fede del popolo, quella a sud la fede dei commercianti, la campana di est è il simbolo della fede dei pescatori e infine quella posta ad ovest ricorda la fede della gente umile. Al patrono della cittadina di Siderno, San Nicola, è dedicata l’affascinante chiesetta situata nel borgo collinare e risalente al periodo normanno. A sottolineare la devozione verso il Santo, sul portale, in una piccola nicchia, è collocata una statuetta marmorea raffigurante il San Nicola in procinto di benedire i fedeli. Nel 1664, la chiesa è stata elevata ad Arcipretura, conservando l’attribuzione greco-bizantina di Protopapale. Nello stesso periodo, essa è stata ricostruita in stile tardo-rinascimentale, mantenendo alcune caratteristiche originarie come la struttura a tre navate e i pilastri in pietra locale. Tra le opere di grande valore presenti all’interno della chiesa, spicca il tesoro di San Nicola, con suppellettili in oro ed argento. Tra gli altri edifici religiosi da segnalare, c’è anche la chiesa di S. Maria dell’Arco, risalente al 1536, ma ricostruita più volte, dopo essere stata distrutta dai terremoti. Essa sorge in Marina, nell’omonimo rione.

Anche la chiesa di San Carlo Borromeo sa destare fascino. Essa è stata costruita verso la fine del XVI secolo in stile classico e con motivi barocchi ed attualmente è in fase di restauro. Altri affascinanti luoghi di culto sono: la chiesa del Carmine, situata nel borgo di Siderno Superiore ed edificata in stile tardo-rinascimentale per uso privato della famiglia Falletti intorno al XVII secolo; il seicentesco convento dei Domenicani, danneggiato dal terremoto del 1783 e poi ristrutturato e riaperto nel 1798, per poi essere occupato, nel 1809 dai francesi che vendettero all’asta i beni al suo interno. Infine annoveriamo la chiesa del SS. Rosario, costruita in stile barocco ed annessa al convento domenicano, della quale purtroppo rimangono solo alcuni ruderi. Nello specifico, le mura perimetrali esterne, alcune cappelle laterali e una campana del 1723 sulla quale sono raffigurate la Madonna del Rosario, San Domenico e Santa Chiara.

Per quanto riguarda i resti di strutture militari, purtroppo poco è ciò che rimane dell’antica cinta muraria di difesa, fatta edificare da Vincenzo Carafa nel ‘500.

Per fortuna, diverso è stato il destino dei palazzi nobiliari del luogo. Tra questi assume particolare fascino il seicentesco Palazzo Mojà, residenza di una nobile famiglia spagnola, da poco restaurato dal Comune e sede di numerosi eventi culturali. Segnaliamo anche il Palazzo Falletti, edificato nella stessa epoca e residenza dell’omonima famiglia il cui stemma, inciso su marmo bianco, campeggia ancora sul portale in pietra. All’interno si può ammirare un androne con volte a crociera da cui parte una scalinata in pietra.

La stessa struttura la si può trovare all’interno del Palazzo Correale – Santacroce, risalente al XVIII secolo e caratterizzato anche da un portale in pietra con arco a tutto sesto, sormontato da una scultura che raffigura tre volti umani. Il Palazzo Calautti, invece, risale al 1600 e sulle pareti esterne, alcune iscrizioni in latino raccontano la sua storia. Altro luogo di grande interesse è Casa Albanese, dimora dell’omonima famiglia e risalente al 1770 che, oltre a presentare un’architettura sobria ed elegante, è stata anche luogo di ritrovo degli antifascisti durante il secondo conflitto mondiale. Infine, degni di nota sono il settecentesco Palazzo Englen, che ospitò re Ferdinando IV di Borbone; Casa Amato, elegante edificio cinquecentesco, modificato agli inizi del ‘900; Palazzo Audino, risalente al XIX secolo e Villa Albanese, costruita in stile liberty e circondata da un bellissimo parco.

di Angela Rubino | 20 giugno 2018

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