Gerace

Scopri insieme a noi il borgo di Gerace: una dimensione di incanto e poesia tra storia e natura, dalla vicina Locri al centro storico medievale dagli scenari unici

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Gerace è un luogo incantato, dove il vigore e il fascino della natura si mescolano alle tracce della presenza dell’uomo, creando scenari e contesti unici. Situato nel cuore del Parco nazionale dell’Aspromonte, con il suo centro storico medievale, nel 2015 ha conquistato il 7º posto tra i 20 borghi più belli d'Italia. Ciò che caratterizza fortemente il centro urbano, ricco di chiese, palazzi d’epoca, antiche botteghe di origine bizantina, è il fatto che molti di essi sono scavati direttamente nella roccia. Non meno affascinanti risultano le altre costruzioni civili risalenti ad altre epoche e ispirate ad altri stili architettonici.

Anche la posizione geografica, arroccata sull’Aspromonte, contribuisce a donare fascino al borgo di Gerace, che gode in un’ampia vista su gran parte del territorio della Locride.

Anche in questo caso, la collocazione dell’agglomerato urbano, racconta la storia di queste genti, il loro antico peregrinare, in cerca di luoghi riparati dalle incursioni piratesche che minacciavano le coste.

Infatti, la storia di Gerace è legata a quella di Locri Epizephiri, la cittadina che sorgeva sulla costa e i cui abitanti furono costretti a fuggire, nel corso del VII secolo d.C., rifugiandosi verso l’interno. Secondo alcune ipotesi, il nome di Gerace sarebbe legato a quello della Diocesi di Locri, dedicata a Santa Ciriaca.

Ancora le caratteristiche del territorio, ovvero la posizione geografica e anche la particolare conformazione orografica, conferirono a Gerace una grande importanza, sia per la possibilità di controllare i traffici costieri, che per il fatto che il borgo costituiva una naturale fortificazione. E così, le attenzioni dell’Impero Bizantino e quelle del Regno di Sicilia tennero lontani gli arabi e permisero una certa autonomia rispetto ai Normanni. Il grande interesse che i dominatori d’Italia e di tutto il Mediterraneo ebbero nei confronti del borgo, risulta oggi evidente, se si considera la grande quantità di sontuose opere architettoniche, religiose e laiche, frutto di committenze imperiali.

Nasce così la poesia che si respira passeggiando per le piazzette e per i vicoli del borgo di Gerace, tra sontuosi palazzi storici e chiese monumentali. Si tratta di opere architettoniche realizzate in epoca medievale, spesso sottoposte ad opere di restauro ottocentesche a seguito dei danni arrecati dal terremoto del 1783.

Molto caratteristici sono gli archi a volta che contribuiscono a donare un fascino unico ai vicoli del borgo, essi sono detti archi a “volta a giustini” e devono la loro denominazione ad un’originale tecnica, tipica del luogo. Infatti per realizzarli si faceva una gettata di calce su una struttura di canne intrecciate proprio come si intrecciavano i tipici cestini chiamati appunto “giustini”.

Le tracce delle epoche passate sono davvero innumerevoli nel borgo di Gerace, dove esistono ancora i resti di quattro delle dodici antiche porte: quella dei Vescovi o della Meridiana, attigua alla Cattedrale e poi la Porta Santa Lucia, La Porta Maggiore e la Porta del Sole. Inoltre esiste un’antica fontana risalente al 1606, con il relativo acquedotto.

A raccontare la storia di questo luogo straordinario contribuiscono anche i frammenti del passato riportati alla luce dagli archeologi, come la necropoli che sorge nei pressi del centro abitato, i cui resti comprendono anche delle ceramiche risalenti al IX secolo a.C., poi dei corredi, realizzati sia a Gerace che in altre località e risalenti al VII secolo a.C. e infine varie suppellettili, greche e italiote, risalenti allo stesso periodo.

Imponenti e suggestivi sono i resti del castello, risalente con molta probabilità al VII secolo d. C. e fortificato intorno al 1050 dai normanni. Originariamente esso possedeva un grande pozzo e sistemi di canalizzazione delle acque piovane. Inoltre era dotato di un ponte levatoio sul lato orientale, di una vasta armeria e di diversi locali adibiti a vari usi.

Dell'antico maniero oggi rimangono solo la grande torre, alcune mura e alcuni resti del colonnato del cortile interno. Preziose testimonianze di un antico tessuto sociale animato da una forte spiritualità, sono le numerose chiese presenti nel territorio della cittadina.

La Cattedrale è uno degli esempi più suggestivi. Infatti risulta composta da due parti: i locali della Basilica vera e propria e la cripta, certamente di origine bizantina, situata nella parte inferiore dell’edificio e caratterizzata da vie di collegamento con una serie di grotte, dove probabilmente vivevano dei monaci italo - greci.

Un'altra “perla”, tra le opere di architettura religiosa presenti a Gerace, è la chiesetta di San Giovannello. Costruita in pietra e mattoni, essa risale al X secolo ed è a navata unica. Il 5 novembre del 1991 è stata consacrata al rito ortodosso ed è divenuta Santuario Ortodosso Panitalico della Sacra Arcidiocesi Ortodossa d'Italia. Attualmente è considerata la più antica chiesa ortodossa d'Italia.

Ad un periodo compreso tra il VII e l’VIII secolo risale la chiesa di San Nicola del Cofino, edificio a tre navate del periodo bizantino – paleocristiano, a forma di cesta, dove sono state rinvenute quindici tombe risalenti al basso medioevo, una cisterna e alcune monete risalenti al XV-XVI secolo.

Suggestive fattezze e notevole preziosità nello stile e nelle opere custodite, accomunano gli altri numerosi edifici religiosi, tra i quali citiamo soltanto: la chiesa di San Francesco, risalente ad un periodo compreso tra la fine del XIII secolo e i primi anni del XIV secolo; la chiesa di Santa Maria del Mastro, considerata una delle più importanti della città e risalente all’XI secolo.

di Angela Rubino | 28 aprile 2016

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