Squillace

Visita insieme a noi Squillace il borgo che fa da balcone naturale all'omonimo golfo del Mare Ionio. Arte, storia e cultura segnano il cammino di uno dei borghi più suggestivi della costa ionica calabrese

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Squillace è una cittadina del comprensorio catanzarese che sorge tra i due piccoli fiumi Alessi e Ghetterello, su tre colli a circa 344 metri s.l.m.. Con i suoi 3621 abitanti, essa domina l’omonimo golfo che si affaccia sul mar Ionio.

E' facile immaginare la straordinaria bellezza di questi luoghi e dei panorami mozzafiato che essi sanno offrire ed è ancora più semplice subirne il fascino e la suggestione, se si pensa al loro millenario passato, fatto anche di leggende, come quella che vede Ulisse fondatore della città. Secondo tale leggendario racconto, l’eroe, che terminata la guerra di Troia, stava facendo ritorno nella sua amata Itaca, durante una tempesta approdò su queste coste, nell’area compresa tra il fiume Alessi e il Corace. Qui egli fondò Skyllation (antico nome di Squillace).

La cittadina greca di Skyllation divenne un centro di comunicazione di grande interesse con un porto militare e commerciale di grande importanza, che Virgilio descrisse in maniera abbastanza minuziosa nell’Eneide.

Intorno al 122/123 a.C., la città passò sotto il dominio dei romani e si chiamò Scolacium. Costruita accanto all’antica Skyllation, essa assunse i tratti classici delle città romane, con il foro, le terme, l'anfiteatro, il teatro gli acquedotti e i vari templi.

Oggi è possibile ammirarne i resti, visitando il Parco Archeologico Scolacium. Situato in località Roccelletta di Borgia, in prossimità del golfo di Squillace, esso mostra le rovine della colonia romana, con i monumenti più importanti. Poco rimane dell’abitato preromano.

Tornando alla storia, cerchiamo di chiarire come avvenne la fondazione dell’odierna Squillace. Essa è legata al fatto che le coste erano minacciate dalle continue incursioni dei saraceni, una situazione che spinse gli abitanti di quei luoghi a ritirarsi sulle colline circostanti. Così accadde anche agli abitanti di Scolacium che, 15 km più in là, a 360 metri di altezza, fondarono Squillace.

Intorno al 485 d.C., la cittadina diede i natali ad uno dei personaggi più illustri della millenaria storia della regione calabra, Flavio Magno Aurelio Cassiodoro.

Uomo politico di successo, egli rimase deluso dalla mancata realizzazione del suo sogno di conciliazione e integrazione fra popolo romano e mondo goto e così decise di ritirarsi dalla politica e di fare ritorno a Squillace, dove intorno al 555 fondò il Monastero di Vivario.

Il Vivarium divenne un luogo di pace e contemplazione, ma anche di cultura. Cassiodoro, infatti, istruiva i suoi monaci alla ricerca della spiritualità, ma anche allo studio delle scienze sacre e profane e delle lettere. Inoltre, provvide affinché il sapere degli antichi venisse tramandato ai posteri, mediante la trascrizione dei codici. Infine istituì un’accademia di studi simile a quelle dei giorni nostri, per cui il Vivarium può essere considerato la prima Università della storia.

Il borgo di Squillace fu segnato da varie dominazioni, che si susseguirono lungo il cammino della sua lunga storia e i cui tratti sono ancora tangibili nel suo scenario attuale.

Dopo un breve periodo di dominazione araba, esso cadde sotto l’egemonia normanna. A conferma della sua funzione strategica militare, i normanni eressero, intorno al 1044, un imponente castello che ancora oggi domina l’antico borgo, conferendogli un fascino straordinario.

Da contea sotto i normanni, Squillace divenne principato e, in seguito al matrimonio tra la figlia di Federico I d’Aragona e Goffredo Borgia, passò sotto la casata dei Borgia.

Durante i moti del 1820-21, Squillace vide un discreto fermento, grazie alla diffusione di idee risorgimentali soprattutto ad opera dei generali Flostano e Guglielmo Pepe e di Damiano Assanti.

La cittadina offre uno degli scenari più suggestivi della Calabria ionica, con il suo borgo che domina l’omonimo golfo, le sue stradine, l’imponente castello normanno. A questo si aggiungono i retaggi della millenaria tradizione artigianale locale, che hanno contribuito a conferire alla produzione delle ceramiche un valore d’eccellenza, per cui i maestri ceramisti del luogo hanno ottenuto il diritto di applicare il marchio DOC sulle proprie creazioni.

Varie manifestazioni svolte sia nel periodo estivo che in quello invernale, contribuiscono a rendere l’atmosfera ancora più magica. Tra queste segnaliamo l’evento “Taranta e dintorni”, che si svolge nel mese d’agosto ed è curato dall’associazione “Aggregazioni”, con l’intento di creare un’occasione unica per poter vivere due giornate indimenticabili tra i colori della danza, la gioia della musica, il fascino dell’arte e la tipicità dei prodotti locali.

Anche il Parco Archeologico di Scolacium diviene teatro di affascinanti manifestazioni culturali che coniugano la suggestione delle antiche rovine, immerse in uno degli uliveti più estesi del Mezzogiorno, con la magia della musica e dell’arte.

di Angela Rubino | 18 febbraio 2016

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