Torre di Ruggiero

Inizia insieme a noi un viaggio a Torre di Ruggiero, tra i fitti boschi della ricca valle del’Ancinale in un’atmosfera di tempi lontani sorge la città della nocciola.

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Risalendo l’alta valle del fiume Ancinale ecco che si giunge a Torre di Ruggiero, comune in provincia di Catanzaro di circa 1100 abitanti ad un’altezza di 566 m.s.l.m. Ci troviamo nel pieno del territorio delle Serre Calabresi, dove regna incontaminata la natura con il verde e la rigogliosità dei boschi, ricchi di castagni, querce e faggi.

Le origini di Torre di Ruggiero si fanno risalire alle molte case coloniche sparse lungo la valle dell’Ancinale. Secondo quanto si tramanda fu proprio Ruggiero I il Normanno che visitando questi luoghi volle riunire i villaggi sparsi in un unico centro attribuendogli il nome originario di Torre di Spadola, proprio perchè la maggior parte degli abitanti erano originari proprio dal vicino borgo di Spadola.

Un documento del 1071 attesta la donazione da parte di Ruggero I il Normanno del bosco di Torre di Spadola a Basilio Scamardi, fondatore del monastero di San Basilio Magno, di cui oggi, dopo i danni subiti dal terremoto del 1783 rimangono in piedi alcune mura perimetrali e il portale d’ingresso. Tale donazione attesterebbe di fatto che l’amministrazione sotto dominio normanno, di Torre di Spadola, sia stata dei monaci del convento basiliano.

La comunità di Torre di Spadola si sviluppò anche nel periodo aragonese. Il borgo che costituiva anche un feudo era di pertinenza di Vallelonga e per questo soggetto alle vicende politiche e amministrative della vicina contea di Soriano. Tale feudo rimase in mano agli eredi dei Carafa fino al 1648, anno in cui il territorio passò sotto la giurisdizione del Monastero di San Domenico. Successivamente nel 1666 il feudo venne diviso e nel 1672 Torre di Spadola passò alla famiglia dei Ravaschieri di Girifalco, finchè nel 1686 venne ceduto alla famiglia Caracciolo di Soreto fino al 1694 quando passò di proprietà a Giacinto Diaco.

Fu nel XVIII secolo che Torre di Spadola entrò a far parte del principato di Satriano, insieme a Davoli, San Sostene e Cardinale. I francesi ne fecero un Luogo con una legge del 19 gennaio 1807 e assoggettandolo al governo di Satriano, fino a che nel maggio del 1811 venne dichiarato Comune inserito nel Circondariato di Chiaravalle. L’ 8 maggio del 1864 il borgo assunse l’attuale denominazione di Torre di Ruggiero a ricordo del suo fondatore Ruggiero il Normanno.

Vicino al centro abitato sorge il Santuario della Madonna delle Grazie, uno dei centri di culto più importanti della Calabria. La chiesa di origini medievali fu ricostruita sia nel XV secolo, che successivamente ai i danni subiti nel terremoto del 1783. La facciata attuale è in stile neoclassico e risale al 1886, mentre l’interno è in stile barocco con un altare a marmi policromi opera di maestranze della vicina Serra San Bruno.

Risale al 1534 la fondazione del convento Agostiniano dedicato a Santa Maria del Carmine. I suoi ruderi costituiscono un altro luogo da visitare appena l di fuori del borgo.

Arrivati nel cuore dell’abitato, accanto ad abitazioni moderne, si alternano case addossate una all’altra a conservare la vecchia disposizione medievale. In questo scenario si erga la Chiesa di Santa Domenica con i suoi tre portali d’ingresso, edificata tra il X e XI secolo. Ancora più addentrata tra le vie del borgo si trova l’antichissima Chiesa dell’Immacolata, costruita tra l’ XI e il XII secolo, recentemente ristrutturata mantenendo l’antica struttura.

Sparsi per le vie del borgo poi troviamo diversi palazzi nobiliari spesso decorati da portali in pietra preziosamente lavorati dalle vicine maestranze di Serra San Bruno. Fra questi va sicuramente citato il Palazzo “Donna Anna” recentemente ristrutturato, ora sede municipale, ha un ampio portale che immette in ampio atrio con scala che immette ai piani superiori.

Altro palazzo che merita di essere citato è Palazzo Ravaschieri, si tratta di un imponente palazzo su due livelli. Ad asso si accede attraverso un portale ad arco di granito che immette in un ampio cortile da cui si accede ad una scala biforcante in granito.

La base dell’economia di Torre di Ruggiero è l’agricoltura, con la presenza sul territorio di molte aziende a conduzione familiare. Rilevante è la coltivazione della nocciola sopratutto successivamente all’adesione da parte del comune di Torre di Ruggiero all’Associazione Nazionale della Città della Nocciola.

di Nicola Romeo Arena | 18 settembre 2018

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